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Innovazione
Building Automation per hotel: incentivi per le camere smart e automazione degli ambienti
Tempo di lettura: 4 min

L’inserimento di sistemi di building automation nelle strutture alberghiere garantisce un ambiente più confortevole per gli ospiti, consentendo. Consente inoltre di aumentare la sicurezza, rendere il proprio albergo più organizzato a livello gestionale, e ottimizzarloto dal punto di vista energetico e del contenimento dei costi. Un efficace sistema di automazione dimostra come la tecnologia possa valorizzare anche l’architettura e l’interior design degli hotel, offrendo esperienze esclusive in ambienti digitalizzati e al contempo evitando sprechi (di acqua, di energia, etc.).

 

Incentivi per le strutture ricettive

Esistono diverse agevolazioni messe in atto dal Governo per consentire alle strutture ricettive più avanzate di integrare sistemi di building automation., iIn questo momento le principali sono rappresentate dal Piano Industria 4.0 e dal successivo Piano Transizione 4.0, oltre che dal Fondo Rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese.

 

Piano Industria & Transizione 4.0

Il primo Piano Industria 4.0 risale al 2017 ed è stato successivamente confermato e rinnovato fino ad oggi, trasformandosi nel Piano Nazionale Transizione 4.0 che prevede un modello di agevolazione fiscale per i beni innovativi interconnessi, definiti beni "Industria 4.0". Questo concede infatti un credito d’imposta variabile per investimenti in beni strumentali, per l’innovazione tecnologica e per la formazione 4.0, per il triennio che va da 2023 al 2025.

 

Questi piani prevedono un insieme di misure in grado di favorire gli investimenti per l'innovazione e per la competitività. Comprendono una serie di agevolazioni tra cui il Credito d’Imposta per Beni Strumentali; quello per Ricerca e Sviluppo e quello per la Formazione 4.0. Consentono di recuperare fino al 40% degli investimenti con il Credito di Imposta Industria 4.0 per l'adozione di soluzioni di automazione. L’agevolazione si applica alle imprese che hanno acquistato o che acquisteranno beni, materiali o immateriali nuovi, dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2025 (è anche possibile emettere l'ordine e pagare un acconto maggiore del 20% entro il 31 dicembre 2025 e mettere in funzione il bene entro il 30 giugno 2026).

 

Grazie a questi contributi è possibile, ad esempio, installare sistemi automatici che scollegano i carichi superflui, come le luci, la climatizzazione e il riscaldamento quando l’ospite lascia la stanza o quando le finestre sono aperte. Per quanto riguarda la sicurezza, è possibile gestire le chiamate di emergenza e integrare sistemi antincendio, antintrusione, videosorveglianza e ricevere segnalazioni di allarmi tecnici in caso di fughe di acqua e di gas. È inoltre possibile abilitare check-in in modalità self-service (anche solo in determinati orari) e gestire servizi aggiuntivi come il parcheggio o l’accesso a zone relax.

 

Questo tipo di aiuti consente inoltre investimenti in beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati e funzionali ai processi di trasformazione 4.0, come, ad esempio, le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la gestione delle prenotazioni e della contabilità.

 

Ecco come sono ripartiti:

Dal 2021 al 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Per il 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Per il 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

 

Per migliorare la qualità dei servizi

Una difficoltà nell’accesso agli aiuti consiste nel fatto che qualora la parte dell'edificio adibita a spogliatoi non costituisse un’unità immobiliare autonoma, l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) “ante” e “post” intervento deve riguardare l'intero immobile e non solamente la parte adibita a spogliatoi.

 

Ecobonus: alcuni casi particolari in caso di ristrutturazione impianti sportivi

È inoltre attivo il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo, nato per agevolare l’accesso al credito e gli investimenti di media dimensione nel settore turistico per le piccole e medie imprese, con una riserva del 50% per gli investimenti green. È infatti pensato per le imprese alberghiere, quelle agrituristiche, le imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta e quelle per il comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale compresi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici inclusi parchi acquatici e faunistici.

 

Le spese ammissibili sono quelle necessarie alle finalità degli interventi, ai servizi di progettazione (max 2%), alla sistemazione del suolo aziendale (max 5%), quelle destinate a fabbricati, opere murarie (max 50%), a macchinari, impianti, attrezzature e quelle per la digitalizzazione (max 5%). Gli interventi, in questo caso, devono essere effettuati entro il 31 dicembre 2025.

 

Il Fondo Rotativo Imprese prevede due tipi di possibili interventi:

  • Contributi diretti alla spesa (per un massimo del 35% dei costi ammissibili) per interventi che vanno dai min 500mila euro a 10 mln di euro e che riguardano la riqualificazione ambientale, la sostenibilità ambientale e l’innovazione digitale.
  • Finanziamenti agevolati rimborsabili in 15 anni. Attraverso questi finanziamenti a lungo termine, forniti da Cassa Depositi e prestiti (CDP) in tandem con l’Associazione Bancaria Italiana, questo strumento mira a raggiungere gli stessi obiettivi dell’intervento del Tax Credit, ma con un focus su maggiori investimenti.

 

L’obiettivo ultimo di questi aiuti è quello di migliorare la qualità dei servizi di ospitalità italiana in relazione agli standard internazionali attraverso il potenziamento delle strutture ricettive e sostenere nuovi investimenti secondo principi di sostenibilità ambientale e digitalizzazione.

 

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