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Mobilità
La pianificazione delle colonnine di ricarica elettrica. Il caso di Rimini.
Tempo di lettura: 5 min

Rimini è una città elettrica da almeno cento anni. Infatti, nel luglio 1921 la città vide realizzato il primo tronco della linea tramviaria elettrica, la linea 11, asse su cui si è nel tempo sviluppata l’industria turistica. Rimini ha quindi una lunga tradizione di mobilità a trazione elettrica, ma è un esempio di come questa tradizione sia stata innovata grazie, soprattutto, a investimenti messi a punto negli ultimi anni per costituirsi come un hub turistico completamente elettrico: dal progetto del metromare, ai monopattini e biciclette elettriche, fino alla configurazione e all’aggiornamento dell’estesa rete di colonnine di ricarica per mezzi elettrici. Questo ultimo intervento è di particolare interesse specialmente per le alte potenzialità di integrazione tra schema pubblico, aziende e possibili investimenti privati. 

 

Il processo di pianificazione delle colonnine di ricarica elettrica in Comune di Rimini ha avuto inizio nel 2018. In quell’anno il Comune ha intrapreso il percorso di costruzione della manifestazione di interesse per individuare l’operatore economico con cui stipulare la convenzione per l’installazione e gestione di strutture di ricarica elettrica su suolo pubblico ad uso di privati. 

 

Il bando a evidenza pubblica è nato prima di tutto dallo studio del Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati ad energia Elettrica (PNIRE), all’interno del quale sono state dedotte le indicazioni sulla tipologia di colonnine richieste (“Normal Power” e le “High Power Fast charging”), sul numero e sulla localizzazione delle postazioni per l'installazione dei dispositivi di ricarica. 

 

La definizione del numero delle postazioni ha seguito le prescrizioni del PNIRE che prevede una percentuale di colonnine (una ogni 1000 abitanti) da dislocare in base al numero di residenti. Tuttavia, trattandosi di numeri elevati soprattutto alla luce dello scarso numero di vetture elettriche presenti nel territorio di Rimini nel 2018 (circa 20), tale percentuale è stata ridotta. 

 

Rispetto alla scelta dei luoghi, sono stati scelti dapprima i principali centri attrattori (parcheggi pubblici, luoghi con un numero elevato di posti auto, centri commerciali, aree fieristiche, zone prossimità centro storico, piscine); in seconda battuta, a seguito di un’analisi di benchmarking su comuni pilota (Milano, Firenze, Roma) e delle prescrizioni del PUMSdel Comune di Rimini e del PAIR2020 della Regione Emilia-Romagna, le postazioni di ricarica e i servizi a supporto del sistema sono stati adattati e aggiornati seguendo le esigenze del territorio e le tendenze maggiormente innovative sulla mobilità elettrica. Si è infatti densificata la presenza nella zona del mare e della fiera per dare un servizio aggiuntivo ai turisti o a chi giungeva nel territorio in occasione di eventi fieristici. Infine, è stato esplorato il mercato degli operatori presenti in Italia al fine di individuare le esigenze degli utenti e trovare la collocazione idonea per le colonnine anche in funzione dell’allaccio alla rete elettrica (sia rispetto alla distanza dalla cabina che per la quota di potenza raggiungibile).

 

A fine 2019 è stata quindi pubblicata la selezione pubblica per la progettazione, la fornitura, la gestione e la manutenzione di almeno 20 colonnine, a fronte dell’individuazione di 50 postazioni idonee per l’installazione. Il bando richiedeva la presa in carico da parte dell’operatore risultato vincitore degli oneri di collegamento dei sistemi di ricarica alla rete di distribuzione locale, ma non la fornitura dell’energia. L’avviso di selezione pubblica del Comune ha richiesto una serie di requisiti imprescindibili, tra cui ad esempio: 

 

  • il servizio di manutenzione unito alla gestione;

  • l’interoperabilità con altri sistemi di fornitura esistenti anche di altri operatori; 

  • l’offerta della tariffa migliore. 

 

Oltre a garantire i requisiti essenziali gli operatori sono stati invitati a offrire servizi aggiuntivi. Nella fattispecie, l’operatore risultato vincitore della selezione (“BeCharge”) ha previsto, tra le varie migliorie, l’aggiunta di un servizio di scooter sharing elettrico, la possibilità di avere una verifica in tempo reale dell’effettivo utilizzo delle colonnine di ricarica elettrica e la restituzione periodica dei dati di utilizzo, che comprende anche l’installazione di una sensoristica per poter comprendere il corretto utilizzo dei posti auto dedicati alla ricarica confrontando i dati di posteggio e dati di ricarica, per stabilire se un’auto è posteggiata per ricaricare o solo posteggiata impropriamente.

 

Un ulteriore servizio a supporto del Comune di Rimini proposto dal gestore, è la definizione di un calendario di iniziative di promozione sul territorio dedicate alla mobilità elettrica e in generale orientate a spiegare alla cittadinanza le potenzialità della mobilità sostenibile. 

 

L’esito della selezione (a cui hanno partecipato quattro aziende) e la stipula della convenzione con il gestore, ha portato all’installazione nel territorio comunale di 42 colonnine, numero che salirà a 50 quando il servizio sarà a regime. Attualmente l’Amministrazione è impegnata nel monitoraggio dell’utilizzo delle colonnine (le prime entrate in funzione ad aprile 2021 e le ultime a luglio 2021) che sarà tenuto sotto controllo per almeno un paio di anni prima che il Comune si dichiari pronto a procedere con le successive fasi di pianificazione.

 

L’ecosistema delle colonnine segue uno schema distributivo funzionale capillare: le nuove infrastrutture di ricarica pubbliche sono collocate nei punti urbani nevralgici a seconda degli assi di traffico maggiormente intensi, dei nodi intermodali e delle centralità diffuse più visitate da residenti e visitatori, favorendo anche le cosiddette aree “a domanda debole”, cioè porzioni di territorio, con domanda di trasporto bassa o medio-bassa caratterizzate da una considerevole dispersione spaziale e temporale. Inoltre, al fine di superare l’ansia da ricarica, la posizione delle colonnine è stata resa facilmente individuabile attraverso una piattaforma distribuita dal gestore. La piattaforma è gratuita e consultabile sia su web che attraverso un’applicazione mobile.

 

Il sistema ha ancora una vita breve per poterne valutare l’efficacia, tuttavia il processo di pianificazione ha seguito una strada particolarmente innovativa e che consente anche ulteriore crescita. Ad esempio, un potenziale elemento di interesse per il Comune di Rimini all’interno di questa progettualità, può essere il garantire l’identificazione della tipologia di utente (residente o turista) e la sua percentuale di utilizzo dell’infrastruttura di ricarica. La facilità di localizzazione delle colonnine, unita alla possibilità di ingannare l’attesa della ricarica, apre all’integrazione di diverse offerte di servizi, maggiormente orientati al visitatore temporaneo, unendo sistemi di mobilità dell’ultimo miglio, mezzi in sharing, informazione e orientamento per i visitatori. L’Amministrazione, dunque, con la sua rete capillare, ben si presta all’utilizzo di servizi innovativi che si integrano con l’ecosistema elettrico già presente e consolidato nel territorio.

 

In conclusione, l’obiettivo di questa città, quale riferimento per un modello di pianificazione di una rete di colonnine capillare replicabile in moltissimi altri territori, è infatti quello di costruire un vero e proprio ecosistema elettrico che punti a migliorare le abitudini di spostamento dei cittadini e visitatori temporanei. Con l’installazione delle colonnine di ricarica, la città di Rimini ha posto le basi non solo per confermarsi “città elettrica”, ma per rinnovare la sua funzione di hub di sviluppo turistico, che consente di innescare il cambiamento non solo per una città, ma anche per l’intera riviera.

 

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