La mobilità elettrica sta vivendo un periodo complesso, il Nord Europa guida la transizione green mentre l’Italia è fanalino di coda in Europa. La propensione dei consumatori.
La mobilità elettrica è uno dei pilastri e abilitatori della transizione energetica europea non solo per i benefici ambientali che offre, come la riduzione delle emissioni di CO₂ e il passaggio verso un sistema energetico più sostenibile, ma anche in qualità di modello di innovazione in ambiti chiave come la tecnologia delle batterie e l'infrastruttura di ricarica. Nonostante ciò, lo stato attuale del mercato dei veicoli elettrici è molto complesso; non stupisce, quindi, che la propensione dei consumatori verso la mobilità sostenibile sia in calo a causa di un aumento dello scetticismo.
Emobility: il mercato mondiale
I dati del Global EV Outlook 2024 di IEA relativi al 2023 rilevavano che le nuove auto elettriche immatricolate a livello globale (full electric e ibride) hanno sfiorato i 14 milioni di unità, portando il numero totale di auto sulle strade a 40 milioni. Le vendite di auto elettriche nel 2023 sono state 3,5 milioni in più rispetto al 2022, con un aumento del 35% su base annua. Questo dato è più di sei volte superiore rispetto al 2018, appena cinque anni prima. Più in dettaglio, nel 2023 ci sono state oltre 250mila nuove immatricolazioni a settimana, che è più del totale annuale nel 2013, dieci anni prima.
Una crescita che è continuata anche nel primo semestre di quest’anno, come evidenziato dal report di Rho Motion. Le vendite di veicoli elettrici hanno raggiunto i 7 milioni di unità a livello mondiale, segnando un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2023.
La Cina si conferma il leader mondiale, trainando la crescita con 4,1 milioni di auto elettriche vendute nel primo semestre e un impressionante incremento del 30%. Il gigante asiatico ha consolidato il proprio primato grazie a un mercato interno in forte espansione, supportato da politiche governative di sostegno, incentivi e un’infrastruttura di ricarica avanzata e capillare.
Negli Stati Uniti e in Canada il mercato ha registrato una crescita del 10%, con 800.000 auto elettriche vendute. Sebbene il volume di vendite sia ancora lontano dai livelli cinesi, il Nord America mostra un andamento positivo, sostenuto da un interesse crescente dei consumatori e da incentivi che stimolano la transizione verso veicoli a basse emissioni.
Auto elettriche e mercato: Europa e Italia
Il 2023 è stato un anno importante per la diffusione delle auto elettriche in Europa, come sottolineato dai dati dello Smart Mobility Report dell’Energy & Strategy Group: tra full electric e ibride ne sono state immatricolate circa tre milioni, facendo segnare un +16% rispetto al 2022. Quasi un’auto su quattro, incremento che conferma il graduale passaggio alla mobilità sostenibile. L’Italia ha immatricolato 137mila auto elettriche, il 47% delle quali BEV, facendo segnare un +16,5% rispetto al 2022.
A un 2023 decisamente roseo si affianca un 2024 in controtendenza un po’ in tutta Europa. La frenata delle immatricolazioni è giunta nel secondo quadrimestre con un calo di oltre il 13% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nei primi otto mesi, in Italia, le immatricolazioni mensili sono sempre state in calo, tranne a giugno, ma in generale il decremento rispetto ai primi otto mesi del 2023 (tra gennaio e agosto 2024) è stato pari a -12,3%.
Secondo gli ultimi dati di Motus – E, il mese di ottobre segna nuovamente un dato negativo con un calo del 13,3% delle immatricolazioni di vetture full electric rispetto allo stesso periodo del 2023. La quota di mercato BEV si è attestata al 3,9%, in lieve diminuzione dal 4,1% dell'ottobre precedente.
Il divario tra l’Italia e gli altri mercati europei rimane evidente. Nei primi nove mesi del 2024 la quota di mercato delle auto elettriche ha toccato il 17,2% in Francia e il 13,1% in Germania, con picchi mensili di settembre rispettivamente del 20,4% e 16,6%. Il Regno Unito si distingue con un 17,9% nei primi nove mesi e un 20,5% a settembre.
Il Nord Europa, con nazioni come la Norvegia, la Svezia e l’Olanda, si conferma leader nell’emobility con una quota di immatricolato elettrico addirittura tra il 45% e il 90% rispetto al totale delle vendite, come evidenziato nella quinta edizione del report eReadiness realizzato da PwC Strategy&. Da qualsiasi angolazione si osservino i dati dei diversi report, purtroppo, l’Italia si conferma il fanalino di coda dell’Europa.
Le motivazioni dietro al calo delle vendite di auto elettriche in Italia
Come si spiega il rallentamento delle immatricolazioni delle auto elettriche in Italia? Le cause di questa situazione risiedono, in parte, nei costi iniziali elevati, che rimangono un ostacolo significativo anche alla luce degli incentivi disponibili. Inoltre, la percezione dei benefici della mobilità elettrica nel lungo termine rimane limitata, frenando ulteriormente la crescita del settore.
Un ulteriore fattore critico è la discontinuità nelle politiche di incentivazione, che ha creato incertezza nel mercato. Al contrario di altri Paesi europei che hanno messo in atto politiche di sostegno stabili e ben strutturate, in Italia manca una strategia continuativa e coordinata per incoraggiare l’adozione di veicoli elettrici.
Questo approccio frammentario rischia di compromettere gli obiettivi di decarbonizzazione che l’Italia si è posta per il 2030, rendendo difficile raggiungere la soglia necessaria di oltre 800.000 immatricolazioni annuali di veicoli elettrici, un obiettivo essenziale per contribuire alla transizione energetica.
Nemmeno la crescita dell’infrastruttura di ricarica - al 30 settembre i punti di ricarica a uso pubblico installati hanno superato i 60.000, in aumento di 13.111 unità negli ultimi 12 mesi e di 9.661 unità dall’inizio dell’anno - ha convinto gli italiani a passare all’elettrico.
Se il divario tra infrastruttura e domanda di auto elettriche non verrà colmato, si rischia di trovarsi con una rete di ricarica sottoutilizzata, incapace di supportare appieno la transizione.
La propensione all’acquisto di un’auto elettrica
La propensione all'acquisto di un’auto elettrica è sicuramente un indicatore fondamentale per capire le dinamiche di crescita del settore della mobilità elettrica e le sfide della transizione verso veicoli a basse emissioni. Proprio il report eReadiness offre un'analisi aggiornata analizzando i comportamenti dei consumatori in 27 mercati chiave. Questo studio identifica tre principali categorie di consumatori:
Nell’analisi si evidenzia che oltre il 90% dei possessori di veicoli elettrici in Italia è soddisfatto del proprio veicolo, apprezzando in particolare i minori costi operativi, l’esperienza di ricarica e di guida. La ricarica avviene in casa o in ufficio in oltre il 70% dei casi, grazie alla maggiore disponibilità di spazi di parcheggio privato, e cresce la potenza disponibile su infrastruttura di ricarica pubblica, che nel 52% dei casi supera i 22 kW rispetto al 42% del 2023.
Purtroppo, emerge anche un dato negativo: in Italia sta crescendo il numero degli scettici (che sono passati dal 28% del 2023 al 35% nel 2024), segno di maggiore incertezza dei consumatori e di un netto rallentamento dell’interesse mostrato nei confronti del passaggio alla mobilità elettrica.
Azioni necessarie per crescere
Per un rilancio deciso della mobilità elettrica è necessaria una pianificazione strategica a lungo termine e politiche più incisive e continuative per favorire concretamente l’acquisto di veicoli elettrici, anche sotto il profilo della semplificazione burocratica, e promuovere la fiducia dei consumatori.
Dall’altro lato è importante aumentare la conoscenza delle auto elettriche. Inoltre, gli utenti devono sviluppare una maggiore fiducia verso una tecnologia che ha raggiunto un buon livello di maturità e che offre vantaggi significativi: costi di manutenzione ridotti, esenzioni fiscali (come il bollo azzerato per cinque anni), accesso ai centri storici e possibilità di circolare nelle giornate a traffico limitato.
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