Le smart city del futuro saranno popolate di auto elettriche, connesse e autonome. E probabilmente la stragrande maggioranza verrà utilizzata in sharing. La sempre maggiore consapevolezza ecologica dei consumatori e le innovazioni tecnologiche derivanti dalla connettività diffusa sta portando a una profonda trasformazione nel settore automotive: da una parte si delinea una nuova mobilità del futuro, caratterizzata da vetture ecologiche, dotate di livelli crescenti di automazione e connettività, dall’altra si sta modificando il concetto stesso di auto privata e si sta diffondendo sempre più un ecosistema di servizi di trasporto flessibili.
Fare un "E-pieno" in pochi minuti
La conversione del parco circolante verso l’elettrificazione è ormai un dato di fatto. Gli elementi che ancora frenano gli automobilisti all’acquisto di una vettura elettrica sono sostanzialmente tre: il costo di acquisto, al momento nettamente superiore rispetto a quello di una vettura a motore termico; la scarsa diffusione delle infrastrutture di ricarica e l’autonomia. In particolare, questo ultimo elemento diventerà a breve di secondaria importanza: i maggiori produttori di batterie al mondo stanno lavorando non solo per aumentare la capacità delle batterie ma soprattutto per velocizzarne la ricarica. Nessuno oggi dà importanza all’autonomia di una macchina termica, perché sa che può fermarsi sostanzialmente ovunque a fare il pieno in pochi minuti. I tempi di ricarica delle batterie di prossima generazione sono dell’ordine dei 10 minuti, sostanzialmente paragonabili a quelli di un rifornimento di carburante e questo impatterà anche sulla infrastruttura di ricarica: tempi di “rifornimento” più veloci consentiranno infatti una maggiore rotazione nei punti di ricarica esistenti.
Auto elettriche usate per il bilanciamento della rete
Un aspetto forse meno importante per il consumatore finale ma essenziale per le pubbliche amministrazioni e i gestori della rete elettrica sarà la possibilità di utilizzare le auto elettriche come una sorta di accumulatori di energia diffusi che consentiranno di gestire i picchi di richiesta. Che siano elettriche o meno, le auto continueranno a rimanere parcheggiate per la maggior parte del tempo. Di giorno, quando la rete elettrica ha bisogno di più energia da dare alle case e alle attività produttive, potrà attingere a quella accumulata nelle batterie delle auto elettriche collegate alle postazioni di ricarica. Di notte invece, quando la rete è più scarica, l’energia verrà dedicata in maniera più efficiente alla ricarica delle auto. Ovviamente questo non vuol dire che collegando di giorno la propria vettura elettrica a una colonnina, l’auto si scaricherà subito fino a zero: stiamo parlando infatti di un sistema diffuso dove ogni vettura darà il proprio contributo infinitesimale.
Car sharing semiautonomo
Uno degli elementi che più impatterà sulla mobilità urbana nei prossimi anni sarà la guida autonoma, o meglio semiautonoma, applicata allo sharing. Questo strumento che sta cambiando giorno dopo giorno la mobilità nei grandi centri urbani mondiali farà un incredibile salto di qualità appena sarà possibile far muovere le auto in maniera semiautonoma. Non stiamo parlando di guida autonoma vera e propria ma di un movimento lento, estremamente controllato, riservato ad alcune tratte cittadine e magari solo in determinati orari. Perché questo step sarà così importante? Perché permetterà di superare quello che oggi è il più grande limite del car sharing: la disponibilità di mezzi nel momento e nel luogo in cui se ne ha bisogno. Il posizionamento dei mezzi oggi segue flussi che portano a concentrarne la disponibilità in alcune zone in determinati orari, creando buchi di copertura. Con le auto in grado di ridistribuirsi autonomamente a seconda della richiesta il car sharing sarà davvero un sistema in grado di sostituire la maggior parte dei mezzi di proprietà e integrarsi a pieno con il trasporto pubblico, almeno nei grandi centri urbani.
Un nuovo suono
La mobilità elettrica ha tra i propri vantaggi quello di essere estremamente silenziosa e questo porta con sé una sorta di paradosso: le case automobilistiche oggi non lavorano più per eliminare i rumori all’interno dell’abitacolo, ma studiano come introdurre suoni personalizzati per dotare le nuove vetture di una sorta di “firma” acustica. Diverse vetture elettriche propongono una sequenza di benvenuto per il conducente, effetti legati ai singoli eventi all’interno dell’abitacolo e vari suoni di avvertimento per i pedoni: dinamici, rilassanti e persino futuristici. Può sembrare un aspetto banale ma è sufficiente pensare al suono di avvio del PC, e a quanto sia diventato riconoscibile, per capire la portata di questa piccola “rivoluzione”.
L’aspetto più curioso è legato alle potenzialità future e alla possibile personalizzazione: l’interfaccia uomo-macchina basata sul suono completa, con una dimensione acustica, i sistemi interattivi già esistenti.
Le smart city del futuro, insomma, vedranno nelle proprie strade auto elettriche connesse, silenziose, in grado di andare a prendere il cliente a casa e di guidarlo a destinazione scegliendo le strade meno trafficate. Può sembrare una visione di un lontano futuro, ma tutte queste soluzioni e tecnologie sono in realtà già esistenti e si devono solo creare le giuste condizioni affinché si diffondano su larga scala.
Scopri le altre categorie