it
en
Share
Sostenibilità
Inquinamento luminoso: normativa per il contenimento negli impianti sportivi
Tempo di lettura: 4 min

L’inquinamento luminoso incide sia sull’ecosistema che sulla salute dei cittadini e anche gli impianti sportivi possono contribuire a generarlo. In generale, l’inquinamento luminoso comporta un’alterazione della quantità di luce presente nell’ambiente notturno, causato dall’illuminazione sia pubblica che privata. Come viene trattata la tematica dell’inquinamento luminoso in Italia? E quali sono gli aspetti da considerare nella gestione dell’illuminazione di un impianto sportivo?

Inquinamento luminoso: la normativa di riferimento

L’inquinamento luminoso, ovvero qualunque alterazione della quantità naturale di luce presente nell’ambiente esterno nelle ore notturne, non trova una vera e propria legge nazionale di riferimento e le normative attualmente in vigore sono di carattere regionale.

 

Nei casi in cui vi siano territori sprovvisti di una normativa regionale o comunale, per definire i requisiti degli impianti di illuminazione esterna viene in soccorso la norma UNI 10819. Quest’ultima si occupa di definire i paramenti massimi per la dispersione verso l’alto del flusso luminoso proveniente da sorgenti di luce artificiale.

 

Inoltre, sempre a livello nazionale, va segnalata l’importante l’attività dell’associazione CieloBuio – coordinamento nazionale per la protezione del cielo notturno -, che si occupa dal 1997 di promuovere la cultura di una illuminazione eco-compatibile e della protezione del cielo dal fenomeno dell'inquinamento luminoso.

Inquinamento luminoso: esempi di normativa regionale

Il Veneto è stata la prima regione a dotarsi di una legge in materia di inquinamento luminoso, ovvero la Legge Regionale 27 giugno 1997, n. 22, sostituita in seguito dalla Legge Regionale 7 agosto 2009, n. 17, applicabile agli impianti di illuminazione pubblica e privata presenti in tutto il territorio regionale, sia in termini di adeguamento di impianti esistenti, sia in termini di progettazione e realizzazione di nuovi.

 

In linea generale sono stati individuati i paramenti relativi all’illuminazione di nuovi impianti pubblici e privati tra i quali:
 

  • le emissioni fra 0 e 0.49 (cd) per 1.000 lumen di flusso totale emesso a novanta gradi e oltre;

  • l’utilizzo di lampade ad alta efficienza luminosa;

  • l’utilizzo dei livelli minimi di luminanza e di illuminamento previsti dalle norme tecniche specifiche;

  • la riduzione di flusso almeno del 30% entro mezzanotte.

 

Tra le normative regionali ricordiamo anche la legge della Lombardia n. 31 del 2015 che riprende e aggiorna la precedente Legge 17/2000, modificandone alcune parti e aprendo la strada ad una maggiore efficienza energetica e alla realizzazione di sistemi intelligenti d’illuminazione esterna. Particolare attenzione viene riservata al tema della salvaguardia delle condizioni naturali dei luoghi e della salute delle persone, nonché alla riduzione dell’inquinamento luminoso. A tal proposito sono stati indicati precisi limiti per evitare la dispersione del flusso luminoso oltre il piano dell’orizzonte. È stata introdotta anche una novità importante: il DAIE - Documento di analisi dell’illuminazione esterna - con cui le municipalità potranno pianificare e gestire l’illuminazione pubblica, determinando misure e prestazioni degli impianti.

Inquinamento luminoso: focus sugli impianti sportivi

Anche per il settore degli impianti sportivi non vi è una normativa nazionale di riferimento per regolare l’inquinamento luminoso, ma ogni prescrizione è rimandata alle leggi regionali. In linea generale gli impianti sportivi outdoor di qualsiasi dimensione e per qualunque uso possono contribuire all’inquinamento luminoso soprattutto attraverso i proiettori che producono quantitativi di luce eccessivi e mal direzionati.

 

Come intervenire, quindi, sull’illuminazione di un impianto sportivo per migliorarne l’efficienza energetica e limitare al tempo stesso la dispersione della luce verso l’alto? Una delle soluzioni possibili consiste nella sostituzione dei tradizionali fari ioduri metallici con fari a LED. In questo caso si avrebbe un risparmio energetico quantificato fino al 75% rispetto all’utilizzo dei classici fari. Inoltre, posizionando i Led con un’inclinazione vicina allo 0° e aggiungendo uno schermo su tre lati dei faretti si riuscirebbe anche a diminuire la dispersione della luce verso l’alto, contrastando così l’inquinamento luminoso.

Impianti sportivi: quali prodotti usare per ridurre l’inquinamento luminoso

Sono le lampade a led a luce bianca le prescelte per illuminare un impianto sportivo così da limitare l’inquinamento luminoso. Tra i principali vantaggi dell’utilizzo di luci a led, lo ricordiamo, troviamo: la maggior durata, la sostenibilità e una visione chiara e uniforme.

Per quanto riguarda l’illuminazione di piccoli impianti sportivi è possibile indirizzarsi sui fari a led da esterno composti da Led di ultima generazione, efficaci sia per illuminare ambienti indoor che outdoor.

 

Con queste piccole ma determinanti accortezze, gli impianti sportivi possono contribuire a limitare le emissioni luminose nell’atmosfera e ridurre gli effetti dell’inquinamento luminoso nelle ore notturne causato dall’uso di fari ad alto consumo energetico o di proiettori non correttamente orientati.

Scopri le Serie correlate

Scopri la nostra proposta di soluzioni per Urbano e Stradale

Design e funzionalità: la luce impreziosisce l’estetica degli ambienti cittadini.

logo_icon

Condividi

Scrivici

Hai bisogno di informazioni sui prodotti o servizi Gewiss?