Per garantire un futuro sostenibile è necessario stabilire obiettivi precisi in termini di risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale. La strada scelta per raggiungerli passa attraverso l’innovazione e la tecnologia, considerate essenziali per trasformare le città e gli edifici attuali in sistemi intelligenti ed efficienti. Con l'adozione dei paradigmi delle smart city e degli smart building, il comparto edile sta tracciando la strada verso un futuro più sostenibile, efficiente e connesso. Una trasformazione che rappresenta non solo una sfida, ma anche una grande opportunità per ridefinire il modo in cui viviamo e interagiamo con l'ambiente costruito.

I nuovi edifici intelligenti sono progettati per essere energeticamente efficienti, ottimizzare il proprio funzionamento e garantire sicurezza e comfort agli abitanti. Questi edifici utilizzano tecnologie avanzate per monitorare e gestire il consumo energetico, ridurre gli sprechi e migliorare la qualità della vita. Sensori, sistemi di automazione e reti intelligenti sono solo alcune delle innovazioni che rendono possibili questi miglioramenti.

La nuova EPBD (Energy Performance of Building Directive - EU/2024/1275), conosciuta anche come Direttiva Case Green, ha lo scopo di favorire il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e di fornire indicazioni in termini di interventi e investimenti da sostenere. Gli edifici sono responsabili del 40% del consumo di energia dell’Unione Europea e del 36% delle emissioni di gas serra associate. Inoltre, ben il 75% degli edifici europei è di fatto inefficiente sul piano energetico.

Tra i punti toccati dalla Direttiva c’è anche il tema della tecnologia come motore di innovazione del settore edile e, di conseguenza, dell’intelligenza degli edifici. Questo punto è ritenuto importante perché, proprio per garantire efficienza e comfort, l’edificio e gli impianti che lo compongono devono essere in grado di adattarsi alle diverse esigenze richieste nel corso del tempo. Devono, quindi, rispondere al variare delle condizioni ambientali e delle necessità delle persone che occupano gli ambienti.

Proprio questa capacità di adattamento è ciò che determina l’intelligenza dell’edificio. Da qui nasce l’esigenza di trovare un modo per “misurare” in modo uniforme in tutta Europa quanto un edificio sia predisposto all'intelligenza. Ed ecco che prende vita l’indicatore, chiamato Smart Readiness Indicator (SRI), utile per valutare la predisposizione alla smartness dell’edificio, oltre al livello di risparmio energetico che garantisce e alle sue prestazioni globali.

Lo Smart Readiness Indicator è un indicatore che, con un solo parametro, è in grado di classificare la predisposizione di un edificio all'intelligenza. L'obiettivo principale dello Smart Readiness Indicator è promuovere la transizione verso edifici più intelligenti e sostenibili, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e con il miglioramento dell'efficienza energetica. Si basa su tre funzionalità chiave:

1. la capacità di adattare il funzionamento dell’edificio alle esigenze degli occupanti;

2. la capacità di garantire l’efficienza energetica e il funzionamento dell’edificio, adeguandone il consumo energetico;

3. la flessibilità nel gestire il consumo complessivo di energia elettrica dell’edificio e la capacità di integrarsi con la rete.

Lo Smart Readiness Indicator consente di valutare la capacità di un edificio di integrare tecnologie per l'efficienza, la connettività e la sostenibilità, mediante l'analisi di un catalogo di 54 servizi smart suddivisi in 9 domini tecnici principali che rappresentano i sistemi fondamentali di un edificio: riscaldamento, acqua calda sanitaria, raffrescamento, ventilazione, illuminazione, involucro dinamico dell’edificio, elettricità, ricarica dei veicoli elettrici, monitoraggio e controllo.

Dopo aver determinato i servizi presenti in un edificio, viene valutato il rating sulla base di 7 criteri di impatto: risparmio energetico; flessibilità energetica; comfort; convenienza; benessere e salute; manutenzione; informazione per l’utente.

Gli smart building, quindi, devono anche essere dotati di una certa flessibilità energetica, dando vita ad una nuova rete elettrica, che supera il funzionamento unidirezionale. Inoltre, questo indicatore vuole essere di facile comprensione anche per gli utenti finali e in questo modo favorire, anche dal basso, scelte di soluzioni tecnologicamente avanzate.

L'SRI fornisce una valutazione standardizzata delle capacità smart di un edificio, aiutando proprietari, gestori e inquilini a comprendere il livello di innovazione tecnologica e l'efficienza energetica dell'edificio. Inoltre, incoraggia l'adozione di tecnologie intelligenti nel settore edilizio, contribuendo agli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni di carbonio dell'Unione Europea.

Questo strumento fornisce non solo una panoramica delle capacità attuali di un edificio, ma anche un incentivo per gli interventi di retrofitting e l'adozione di soluzioni tecnologiche avanzate come l'installazione di sensori intelligenti, la configurazione di sistemi di gestione energetica e l'aggiornamento di dispositivi per raggiungere livelli più elevati di connettività.

Lo SRI è finalmente diventato un asse strategico e porta con sé notevoli benefici: 

· stimola gli investimenti in tecnologie intelligenti e per l’efficienza energetica;

· sostiene l’innovazione tecnologica nel settore delle costruzioni;

· segnala la consapevolezza dei benefici promessi dall’uso di tecnologie smart come l’automazione degli edifici (dal riscaldamento alla ventilazione, dall’illuminazione alla mobilità elettrica).